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Generalizzazione

Come il cervello riesce a generalizzare. Dall'interazione fra ippocampo e alcune regioni del mesencefalo nasce un codifica integrativa alle tracce mnestiche che consente un successivo rapido comportamento di generalizzazione.

Quando prendiamo delle decisioni, ci facciamo spesso guidare generalizzando a partire da una serie di esperienze passate, il cui contenuto era parzialmente sovrapponibile. Come queste esperienze distinte vengano integrate in una rappresentazione unificata restava un fondamentale problema aperto. Ora due ricercatori della Columbia University e della Stanford University) sono riusciti a mettere un punto fermo in questo campo di studi.

"Sulla base di studi precedenti - spiega Daphna Shohamy, che ha diretto lo studio e firma (con Anthony Wagner) un articolo sull'ultimo numero di “Neuron” - abbiamo ipotizzato che la generalizzazione derivi da una codifica integrativa che si verifica mentre sperimentiamo degli eventi che si sovrappongono parzialmente a eventi codificati in precedenza e che tale codifica integrativa dipenda sia dall'ippocampo sia dalle regioni dei neuroni dopamminergici del mesencefalo. Abbiamo anche supposto che un maggiore coinvolgimento del rapporto ippocampo-mesencefalo nel corso della codifica integrativa avrebbe consentito successivamente un più rapido comportamento di generalizzazione.".

Per controllare le loro ipotesi della creazione di quelle che con gergo informatico si potrebbero chiamare una serie di tag che etichettano i vari contenuti di memoria, i ricercatori hanno sfruttato tecniche di brain imaging per studiare un gruppo di volontari mentre era impegnato in compiti di apprendimento associativo e di generalizzazione, scoprendo che l'attività ippocampale e mesencefalica nel corso dell'apprendimento era predittiva della generalizzazione e osservando una interazione cooperativa fra ippocampo e mesencefalo durante la codifica integrativa.

"Stabilendo una linea che mette in connessione esperienze per altri versi distinte e separate, la codifica integrativa permette all'organismo di generalizzare a partire da molteplici esperienze passate in modo da guidare le scelte attuali", spiega Shohamy. "Nelle persone che generalizzano con successo, il cervello è costantemente impegnato a costruire collegamenti fra eventi separati, e a creare una memoria integrata degli episodi della vita. Per quanto riguarda gli altri, il cervello può ricordare con precisione ciascun evento passato, ma non si verifica l'integrazione, e così di fronte a una situazione nuova non sono in grado di applicare in modo flessibile ciò che hanno appreso in passato." (gg)

Dal sito di “Le scienze”, 23 ottobre 2008

 

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