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Le due funzioni della comunicazione

Qui di seguito sono stati riportati alcuni esempi di comunicazione dichiarativa. Ci sono più esempi di comunicazione dichiarativa che di quella imperativa.

Alcune cose da tenere a mente:

- la cosa più importante è l’intento della comunicazione. Nella comunicazione dichiarativa, l’intento è di condividere esperienze o fare un commento. Si può sperare in una risposta ma non volerla per forza. La comunicazione dichiarativa è “aperta”, non c’è un modo giusto o sbagliato di rispondere. Nella comunicazione imperativa, invece, ci si aspetta una determinata risposta.

- Alcune domande possono essere dichiarative, come “Mi chiedo cosa hai fatto oggi?”. Questo però dipende dalla percezione del bambino e dall’intenzione dell’adulto. Se il bambino capisce che la domanda vuole per forza una risposta, allora la comunicazione non sarà dichiarativa. Penso che le domande “più imperative” siano quelle che hanno una precisa risposta. Le domande meno imperative sono quelle più “aperte” tipo “Qual è il tuo …. Preferito?”

- Usate un vocabolario che non sia troppo complicato per il vostro bambino. Se il vostro bambino è più piccolo o ha difficoltà con il linguaggio ricettivo, allora è meglio semplificare le vostre parole in modo da non confonderlo troppo. Per esempio, ad alcuni bambini potete dire “Come è divertente il modo con cui quella scimmia si lancia dall’albero!”, ma per altri più piccoli o con meno linguaggio è sufficiente “Che buffa scimmia!”. Persino “Wow!” è dichiarativo. In effetti, una comunicazione dichiarativa potrebbe essere anche non verbale.

- Praticamente qualsiasi domanda può essere riformulata in maniera dichiarativa. Non è che le domande siano “cattive” di per sé, ma molti bambini nello spettro non risponderanno a domande perché credono che ci sia una risposta giusta e una sbagliata, e hanno paura di sbagliare.

Esempi di comunicazione dichiarativa:

Ci siamo diverititi oggi! (invece di: Cosa abbiamo fatto oggi?)

Che camion grosso che è passato! (invece di: Che cos’è?)

Andiamo a nuotare! (invece di: Cosa vuoi fare?)

Non quello! (invece di: Quale vuoi?)

Mi chiedo cosa succederà adesso. (invece di: Cosa succederà adesso?)

Oh oh, il tuo cappotto è per terra. (invece di: Prendi il cappotto!)

Adoro i gelati. (invece di: Ti piacciono i gelati?)

Che buffo! (invece di: Ti è piaciuto?)

Il blu è il mio colore preferito. (invece di: Che colore è?)

Ho paura delle montagne russe. (invece di: Su quale giostra vuoi andare?)

Possiamo farlo insieme. (invece di: Fai quello che faccio io.)

Voglio darti un bacino. (invece di: Vieni qui.)

Sei troppo veloce per me. (invece di: Vai piano!)

Non ti vedo. (invece di: Guarda la macchina fotografica.)

La nonna sta andando via. (invece di: Saluta la nonna.)

Alcune citazioni del Dr. Gutstein sulla comunicazione dichiarativa (tratte dalle sue chat):

- la comunicazione dichiarativa è quando voi volete condividere verbalmente o non verbalmente qualcosa della vostra esperienza senza aspettare una risposta specifica. Suppongo che la sola risposta che vogliate ottenere sia una qualche indicazione che faccia capire che voi ci siete e che quello che state condividendo ha un qualche valore.

- La comunicazione imperativa è quella che usate per ottenere informazioni specifiche da qualcuno. Non è quella che usate quando fate conversazione.

- Usare la comunicazione dichiarativa permette al bambino di non dover per forza dare la risposta giusta. Le dichiarative invitano ad interagire mentre le domande sono spunti tipici per fornire la risposta corretta.

 

 

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